“Ascolto e confronto per trovare l’intesa”

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Il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Ancona, Fulvio Borromei, sullo sciopero sindacale di domani: “La riorganizzazione di un modello sanitario non è facile e richiede l’impegno di tutti. Che l’obiettivo primario resta il diritto alla salute del cittadino”

I Sindacati che oggi stanno scioperando hanno chiesto ospitalità all’Ordine che, nel rispetto del suo ruolo istituzionale, ha ritenuto importante mostrare la propria attenzione alle istanze della categoria”, così il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Ancona, Fulvio Borromei, entra nel merito dell’agitazione di domani (venerdì 20 dicembre, ndr) rispetto alla quale sottolinea soprattutto la necessità di un confronto condiviso tra tutte le parti.

Sicuramente riordinare, ristrutturare un modello, una organizzazione sanitaria non è facile – dice  Borromei richiede fatica ed impegno. Come accade in ogni riorganizzazione, la fase iniziale necessita di esplicarsi in primo luogo sul piano della riflessione condivisa, per cui è doveroso ascoltare e confrontarsi con le associazioni sindacali che in questo momento esprimono preoccupazione e perplessità nell’ottica di trovare un punto di incontro condiviso. Per questo l’Ordine, il cui compito è quello di rappresentare ecumenicamente l’intera categoria, ha scelto di aprire le sue porte affinché la categoria possa esprimere le sue istanze in un luogo che vogliamo sia di riferimento per tutti i medici, auspicando che quanto prima si realizzi un’intesa che porti salute, appropriatezza e rispetto dei ruoli”.

 

Investire come in ogni azienda che vuole reingegnerizzarsi è prioritario sia dal punto di vista economico che professionale.

 

La professione Medica è una professione particolare, i suoi atti professionali sono atti etici a questa va posta la massima attenzione e a questa va chiesta la massima partecipazione deontologica.

 

 

In qualità di PRESIDENTE OMCeO di Ancona ritengo essenziale che il medico debba essere messo in condizioni di lavorare in assoluta tranquillità e sicurezza, il TOURNOVER non può mettere a repentaglio questo principio.

Una tecnologia sanitaria adeguata deve essere garantita per meglio operare.

Se la sanità viene vista come un valore aggiunto, questi obbiettivi devono essere perseguiti oltre a risolvere l’annosa problematica del precariato che mina a mio avviso lo sviluppo e la crescita professionale delle giovani generazioni dei medici.

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