Giornate Doriche: medici e avvocati insieme nei grandi temi d’attualità
Si è svolto giovedì 30 maggio ad Ancona il consueto appuntamento che vede a confronto le due professioni. Organizzato da Omceo Ancona e Aiga, l’8° edizione dell’evento ha messo al centro le tematiche della violenza sulle donne e le questioni relative al consenso informato nel rapporto medico paziente.
Per essere medici bisogna essere anche avvocati e per fare l’avvocato è necessario avere anche competenze mediche. È così che si è aperta ad Ancona, giovedì 30 maggio, l’edizione 2019 delle ‘Giornate Doriche tra medicina e diritto’, organizzata come da consuetudine dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Ancona e AIGA, in collaborazione con UnivPM.
Lo storico appuntamento di confronto tra le categorie professionali dei medici e degli avvocati, giunto alla sua 8° edizione, ha messo al centro del dibattito due temi di rilevanza oggi ormai imprescindibili: la responsabilità medica alla luce della sentenza sul consenso informato e la recente sentenza shock della Corte d’Appello di Ancona che tre mesi fa ha assolto due giovani condannati in primo grado per violenza sessuale, adducendo come motivazione che la vittima avesse parvenze mascoline.
Anche in questa edizione la direzione scientifica è stata delle dottoresse Arcangela Guerrieri, pediatra e Consigliere segretario dell’Ordine dei Medici di Ancona, e Loredana Buscemi, medico legale e Presidente dei Genetisti Forensi Italiani. Relatori e Discussants si sono pertanto alternati e confrontati innanzi ad una platea composta da medici e avvocati attorno a due temi di estrema attualità. La nuova legge sul consenso informato cambierà in positivo la relazione di cura? ‘La responsabilità è insita nel codice deontologico del medico – ha dichiarato Fulvio Borromei, presidente Omceo – il paziente è colui che patisce, curare il dolore è il dovere del medico. Il consenso è un elemento fondamentale nella relazione fiduciaria tra medico e paziente, per questo è importante parlarne oggi in questa circostanza che vede una sinergia tra la nostra categoria e quella degli avvocati’. Entrambe le professioni si trovano, infatti, a dover affrontare molto spesso le stesse problematiche sia pure da diverse angolazioni. Da qui la volontà, da parte dell’Omceo Ancona, di instaurare un rapporto di ‘alleanza’ con gli avvocati, al fine di convergere su soluzioni improntate alla reciproca collaborazione e non al conflitto.
Tra gli altri aspetti trattati durante il dibattito delle Giornate, anche quello del rapporto del medico curante con lo specialista e la questioni relativa alla privacy. Ma soprattutto, è stata analizzata l’ormai nota sentenza di Ancona, apripista per trattare la tematica della violenza sulle donne, esposta dall’avvocato Roberta Montenovo: ‘non è la decisione che viene contestata, ma questo dimostra che anche all’interno delle aule del tribunale ci siano ancora pregiudizi. Si è fatto tanto per spingere le donne a denunciare gli atti di violenza subita ed ora, dopo questa sentenza, vi è la paura che si possano tirare indietro’.