Come sarà il nostro Sistema Sanitario Nazionale dopo il Covid-19

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Oggi possiamo dire che il nostro SSN ha saputo resistere a molte crisi economiche che lo hanno accompagnato nel suo percorso e nella storia, ed è riuscito a fronteggiare anche la pandemia da Covid 19.

Ma che cosa ha resistito all’impatto logorante del disinvestimento continuo? Hanno resistito i professionisti e tra questi i medici che attraverso la loro resilienza si sono reinventati nel loro ruolo e funzioni.

La cultura professionale, la preparazione scientifica, gli obbiettivi etici insieme alla propria storia hanno fino ad ora preservato gli stessi da derive di retroguardia e di impoverimento.

Quindi bisogna pensare a come un futuro SSN possa tutelare e produrre salute per i cittadini, come si possa assicurare una sostenibilità economica duratura della nostra sanità senza tradire i giusti principi fondanti.

Certamente gli esperti in economia sanitaria ed in management formuleranno tesi economiche organizzative da applicare nel sistema ma quale deve essere la reingegnerizzazione in chiave moderna di una nuova governance dei SSN e SSR?

Fino ad ora le logiche verticali, gli interessi particolari, una limitata visione intellettuale hanno impedito la nascita e la crescita di una visione orizzontale e la valutazione di un impatto economico complessivo, delle patologie e della loro, quando possibile, prevenzione.

Fino ad ora abbiamo parlato di assistenza ospedaliera, farmaceutica, ambulatoriale territoriale, di tetti di spesa per farmaci, per dispositivi medici, per tecnologie, per il personale e si è agito investendo o disinvestendo, razionalizzando i singoli capitoli perdendo di vista l’insieme.

Si è tentato a volte, ad esempio, di limitare l’utilizzo estensivo di alcuni farmaci che avrebbero potuto prevenire malattie con un impatto di spesa successivo di gran lunga superiore a quello del farmaco stesso.

Si è ritenuto fino ad ora che le variabili economiche fossero le uniche capaci di far vivere e/o morire il nostro sistema sanitario.

Si è trascurato di quanto l’impatto professionale (le specialità, le abilità applicate, le competenze, ecc.) potesse pesare sulla sopravvivenza e lo sviluppo della nostra sanità.

A mio avviso oggi i professionisti della sanità dovrebbero insieme sviluppare un progetto dove il professionismo collaborativo sia il comune denominatore per un progetto moderno e futuro di salute dei nostri cittadini.

Ci riusciremo?

Solamente se tutte le professioni sapranno sviluppare un vero ruolo intellettuale.

Dr. Fulvio Borromei, Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Ancona

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